La piccola Irene
camminava stanca lungo la strada che la riportava a casa.La giornata a scuola era stata difficile ed ora la via del ritorno era tutta in salita.I suoi passi erano diventati lenti ed incerti e le scarpine scivolavano sulle pietruzze bianche arrossate dal sole del tramonto. Irene le guardava illuminarsi come piccoli cristalli e sorridendo si fermo' a raccoglierne qualcuna pensando che le sarebbe piaciuto infilare una collana per Titti la bambolina di pezza turchese che la mamma le aveva cucito.Mancava poco per arrivare a casa e anche la luce delle pietruzze si stava lentamente spegnendo .Tra i rami dei larici poteva gia' scorgere il camino di pietra bianca e sentire il profumo della minestra d'orzo che la mamma le stava preparando per cena.Mancavano pochi passi per sentire l'abbraccio della mamma.....pochi pochi pochi passi....quando ,un soffio di vento freddo le entro' nelle orecchie facendole stringere le spalle .Ne arrivo' subito uno piu' caldo profumato di menta e rosmarino che le fece arricciare il naso .Incuriosita la bimba cerco'di rincorrere il soffio tentando di prenderlo ma ,qualcosa di morbido la sollevo' .Erano due mani forti e leggere che la trasportarono in una piccola radura gia' illuminata dalla luna.Le mani l'adagiarono su un tappeto di muschio verde e due grandi occhi grigi
camminava stanca lungo la strada che la riportava a casa.La giornata a scuola era stata difficile ed ora la via del ritorno era tutta in salita.I suoi passi erano diventati lenti ed incerti e le scarpine scivolavano sulle pietruzze bianche arrossate dal sole del tramonto. Irene le guardava illuminarsi come piccoli cristalli e sorridendo si fermo' a raccoglierne qualcuna pensando che le sarebbe piaciuto infilare una collana per Titti la bambolina di pezza turchese che la mamma le aveva cucito.Mancava poco per arrivare a casa e anche la luce delle pietruzze si stava lentamente spegnendo .Tra i rami dei larici poteva gia' scorgere il camino di pietra bianca e sentire il profumo della minestra d'orzo che la mamma le stava preparando per cena.Mancavano pochi passi per sentire l'abbraccio della mamma.....pochi pochi pochi passi....quando ,un soffio di vento freddo le entro' nelle orecchie facendole stringere le spalle .Ne arrivo' subito uno piu' caldo profumato di menta e rosmarino che le fece arricciare il naso .Incuriosita la bimba cerco'di rincorrere il soffio tentando di prenderlo ma ,qualcosa di morbido la sollevo' .Erano due mani forti e leggere che la trasportarono in una piccola radura gia' illuminata dalla luna.Le mani l'adagiarono su un tappeto di muschio verde e due grandi occhi grigi
cominciarono ad osservarla .Irene desiderava sapere di chi fossero quei grandi occhi e quelle mani leggere che l'avevano fatta volare come su di una mongolfiera !Come d'incanto inizio' un dialogo silenzioso fatto di pensieri argentei che apparivano e scomparivano tra i raggi della luna .L' eterea Ariel ,regina dei soffi ,guardava dolcemente Irene gonfiandosi lentamente e accarezzando le ali di un gufo che la osservava incuriosito con occhi luminosi .I suoi bracciali tintinnavano mentre si sedeva sul ramo del larice. Ariel fece vibrare i suoi pensieri mentre raccontava di come i soffi girassero il mondo per raccogliere i desideri dei bambini e portarli al sole per farli brillare .Irene ascoltava silenziosa senza perdere nessuna argentea parola e quando Ariel le chiese di esprimere un desiderio le rispose che avrebbe desiderato tornare dalla mamma che la stava aspettando .La bella regina dei soffi sorrise incredula perche' nel suo eterno viaggiare mai aveva raccolto un desiderio cosi' semplice e sincero.Fu cosi' che le mani di Ariel si allargarono e gonfiandosi morbidamente portarono la piccina fino all'uscio di casa dove la mamma infreddolita la stava aspettando .Piu' tardi,guardando dalla finestra la notte,Irene ripenso' alla dolce amica e ai suoi racconti e ,nel buio ,vide delle argentee parole scoppiare come bolle di sapone liberando polvere di stelle.Comprese ,allora,che Ariel le stava vicina e le cantava la ninnananna .
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